Asilo nido, difesa di interessi corporativi

Il Segretario comunale risponde alla protesta dei dipendenti in Consiglio comunale lo scorso 29 novembre: «La riorganizzazione è nell’interesse delle famiglie, la contrapposizione tra efficienza e burocrazia non c’entra nulla»
(WT – Seregno, 14 dic.) «La riorganizzazione dell’Asilo nido non fa altro che avvicinare i parametri esistenti nel Comune di Seregno a quelli regionali, migliorando il servizio ai cittadini e garantendo le condizioni di lavoro delle educatrici. Tutto il resto è difesa di interessi corporativi». Così il segretario generale Antonella Petrocelli risponde alla protesta delle maestre dell’Asilo di via Marzabotto messa in scena martedì 29 novembre in Consiglio comunale.
«La questione – prosegue Petrocelli – si trascina dal 2007 e la contrapposizione tra efficienza e burocrazia non c’entra nulla. Qui il problema si riduce alla richiesta delle educatrici di stare a casa a Natale e Pasqua e negli altri giorni di chiusura del Nido senza prendere ferie. Una richiesta, ovviamente inaccettabile, e che, soprattutto in un momento di grave crisi per il mondo del lavoro, denota scarsa sensibilità per la situazione economica che vive il Paese. La priorità della Giunta è stata sempre quella di coniugare la qualità e l’efficienza nella gestione dei Nidi e così sarà sempre più per il futuro, rispettando i diritti dei lavoratori, ma non accettando nessun tipo di privilegio».
Luigi Stefano Pacchetti, dirigente dell’Area Politiche Educative e Culturali, entra nel merito della questione: «L’obiettivo della riorganizzazione per noi sono stati i bambini di Seregno che frequentano e potranno frequentare l’Asilo nido: il servizio è stato strutturato senza mai dimenticare le esigenze del bambino, della sua formazione e crescita; tutti gli altri aspetti, per quanto importanti, sono comunque secondari. Infatti, con questa nuova organizzazione, siamo passati da un’apertura annuale di 221 giorni nel 2010 a 226 quest’anno e si sono risparmiate risorse per finanziare ulteriori 11 posti presso strutture private per le famiglie nella graduatoria comunale. In questo modo abbiamo ampliato il servizio per le famiglie. E lo abbiamo fatto anche accogliendo gran parte delle proposte avanzate a suo tempo dalle stesse educatrici».
Oggi all’Asilo nido di via Marzabotto lavorano 10 educatrici e la struttura ospita 54 bambini. «La qualità del servizio – prosegue Pacchetti – è alta poiché abbiamo garantito un rapporto tra educatori e bambini iscritti pari a 1 ogni 5,5, spesso presenti anche in numero inferiore. Vedremo se sarà necessario in futuro avvicinarsi al rapporto che la Regione ha individuato come adeguato per il corretto funzionamento di un Nido pubblico o privato, e cioè di 1 educatore ogni 7/8 bambini iscritti, essendo nota la carenza di posti negli asili nido con conseguenti difficoltà per tante famiglie. In ogni caso cercheremo una soluzione tecnica il più possibile condivisa, ma senza mai perdere di vista l’obiettivo finale: la qualità del servizio e le esigenze di un numero sempre maggiore di bambini e genitori».