Dimensionamento, i “due pesi” della regione

Il Pirellone nega la deroga a Seregno, ma la concede al Comune di Bresso. Mariani: «Incomprensibile la logica dei “due pesi e due misure” seguita dall’assessore Aprea»
(WT – Seregno, 21 dic.) Sulla questione del dimensionamento scolastico il Sindaco Giacinto Mariani porta sul tavolo dell’assessore regionale Valentina Aprea il «caso Bresso». Mariani ha preso carta e penna e martedì 18 dicembre ha scritto all’assessore regionale: «In più di un’occasione – spiega il Sindaco – avevamo chiesto alla Regione una deroga alla verticalizzazione, cioè alla norma che prevede che le scuole primarie e secondari di primo grado facciano parte di un unico istituto comprensivo, con lo stesso dirigente scolastico. Questo perché siamo convinti che mantenere l’attuale rete scolastica sia l’unica soluzione adatta al nostro territorio. Il Pirellone ci ha sempre risposto picche. Però, lunedì, abbiamo scoperto che l’assessore Aprea ha concesso nove deroghe, tra cui quella “scandalosa” al Comune di Bresso. Spero si tratti di una “svista”, perché altrimenti la logica dei “due pesi e due misure” sarebbe incomprensibile. O la Regione modifica la sua delibera o noi faremo ricorso».
La posizione del Comune di Seregno la sintetizza l’assessore alle Politiche educative, scolastiche e dell’infanzia Ilaria Anna Cerqua: «Chiediamo alla Regione Lombardia di modificare la delibera regionale inserendo anche la nostra richiesta di deroga. In caso di rifiuto valuteremo come procedere, eventualmente con una azione d’insieme con gli altri Comuni brianzoli, Monza e Cesano Maderno che avevano proposto la deroga e ora si trovano nella nostra stessa situazione».
La Giunta regionale con delibera n. IX/4493 del 13 dicembre ha concesso nove deroghe tra cui ai Comuni di Bresso, Rozzano e San Donato, richieste su cui la Provincia di Milano aveva già espresso parere negativo (delibera n. 418 del 22/11/2012), la stessa posizione rigida assunta dalla Provincia di Monza e Brianza nei confronti del Comune di Seregno.
Ilaria Anna Cerqua ricostruisce il percorso che ha portato l’Amministrazione a chiedere la modifica della delibera regionale: «Lo scorso 9 ottobre avevo incontrato i funzionari regionali e avevo chiesto una deroga alla verticalizzazione. Deroga respinta con una lettera dell’11 ottobre in cui la Regione conferma che “Tale principio […] non è derogabile”. A quel punto il 16 ottobre avevamo deliberato una nuova richiesta di deroga e, in subordine, una proposta di riorganizzazione della rete scolastica che, comunque, presentava e presenta delle criticità. Di fronte alla posizione di non apertura della Regione, siamo stati costretti ad individuare una soluzione in via subordinata».
Secondo questa ipotesi gli istituti diventerebbero tre, anziché gli attuali quattro. Il primo formato dalle elementari «Stoppani» e «Cadorna» e dalle medie «Don Milani» per 1.350 studenti. Il secondo, 819 studenti, con le elementari «Moro», le medie «Manzoni» e l’asilo «Andersen». Il terzo Istituto, composto da elementari «Rodari» e Scuola Speciale, che accoglie studenti con gravi disabilità, medie «Mercalli» e asili «Rodari» e «Nobili», avrà una popolazione scolastica di 1.044 studenti.
«L’11 dicembre – prosegue l’assessore – siamo tornati alla carica con una nuova richiesta». E, proprio 1’11 dicembre, il Comune di Bresso con una delibera di Giunta ha modificato una sua precedente delibera di ottobre con cui aveva deciso la verticalizzazione. «L’unica motivazione inserita nella delibera – spiega Cerqua – è un incontro del 10 dicembre del sindaco di Bresso con Valentina Aprea e la disponibilità dell’assessore regionale ad accogliere la deroga. Nient’altro».