“L’Europa tuteli la libertà di stampa”

Giacinto Mariani è intervenuto alla presentazione del libro di Giuseppe Gallizzi e Vincenzo Sardelli «La Scuola dei Grandi Maestri»
(WT – Seregno, 23 mag.) «Di fronte alle nuove forme di censura che si stanno diffondendo in tutto il mondo è necessario che l’Unione Europea faccia di più per proteggere la libertà di stampa e la sicurezza personale dei giornalisti». Con queste parole il Sindaco di Seregno Giacinto Mariani è intervenuto sabato scorso alla presentazione del libro di Giuseppe Gallizzi e Vincenzo Sardelli «La Scuola dei Grandi Maestri. Un manuale di giornalismo sul campo».
Alla presentazione del libro, organizzata dal gruppo «Uffici Stampa Brianza» presso la libreria di Seregno «Un mondo di libri», Giacinto Mariani è entrato nel merito della questione: «Abbiamo la “Carta dei diritti fondamentali” dell’Unione europea e la “Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo”, due punti fermi nella difesa della libertà di stampa, ma dichiarazioni di principio non bastano più. Bisogna impedire che le leggi sulla diffamazione, sulla privacy o sul segreto di stato possano essere utilizzate sin modo strumentale per penalizzare i giornalisti».
E ha proposto un «patto» ai giornalisti italiani e i loro organi di categoria. «Se dovessi andare a Bruxelles mi impegno a lavorare per istituire un sistema di monitoraggio serio, Paese per Paese, delle intimidazioni a cui sono sottoposti i giornalisti e fissare gli standard minimi che ciascun Paese deve rispettare per la sicurezza dei giornalisti e per impedire le leggi bavaglio che possono assumere le forme più subdole».
Il secondo punto è la difesa, in sede comunitaria dell’Ordine dei Giornalisti, «garanzia della qualità dell’informazione, ma garanzia anche per i lettori», lo ha definito il Sindaco. «Da molti anni, da quando sono sindaco, sono costantemente attaccato da un blog, che scrive articoli con menzogne e falsità. Articoli firmati con nomi fantasiosi. Persone che si nascondono dietro l’anonimato e dietro a un blog registrato in un Paese estero. Le mie querele, naturalmente, non hanno portato a nulla. Questo dimostra come di fronte a un blog, che opera al di fuori delle normali regole deontologiche ed etiche, del giornalismo, il singolo non può nulla. E dimostra come l’Ordine serva. Prima ancora che per i giornalisti per i cittadini».