Foibe, Norma Cossetto per non dimenticare

Martedì 10 febbraio la memoria degli oltre diecimila italiani finiti nelle foibe. Giacinto Mariani: Dobbiamo mettere da parte l’oblio. Non possiamo non dimenticare nulla di quanto accaduto tra il 1943 e il 1945 sul confine nordorientale»
(WT – Seregno, 29 gen.) «Una delle pagine più drammatiche che l’Italia ha vissuto: la tragedia di migliaia di persone, uomini, donne e bambini, gettate nelle foibe e l’esodo l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Dovere delle istituzione è non dimenticare nulla di quanto accaduto». Con queste parole il Sindaco Giacinto Mariani presenta il programma del «Giorno del Ricordo».
Martedì 10 febbraio alle ore 11 si svolgerà la cerimonia dell’Ammainabandiera in via Umberto I, di fronte al palazzo municipale. Alle ore 11.30 deposizione di una corona di fiori alla stele in memoria di Norma Cossetto all’interno del parco di via Reggio, inaugurata lo scorso ottobre.
Norma Cossetto fu uccisa, gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani, oggi Tinjan in territorio croato, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. Arrestata dai partigiani titini il 27 settembre, portata nella scuola di Antignana trasformata in prigione, prima di essere uccisa Norma fu sottoposta a sevizie e stuprata dai suoi carcerieri. Figlia di un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista, Norma aveva ventitré anni, era una studentessa di lettere e filosofia all’Università di Padova e viveva a Santa Domenica di Visinada, in Istria. L’8 febbraio 2005 l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le concesse la medaglia d’oro al valor civile.
«La stele in memoria di Norma – spiega Giacinto Mariani – è un piccolo segno che dimostra, però, come questa Amministrazione, insieme all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, abbia deciso di mettere da parte l’oblio».
Nel «Giorno del Ricordo», ogni 10 febbraio, si commemorano gli oltre diecimila italiani finiti nelle foibe, le tipiche voragini carsiche dell’Istria e della Venezia Giulia, o uccisi dai comunisti di Tito. Le vittime di quella duplice mattanza, la prima nel settembre ottobre 1943 e, poi, nel maggio giugno 1945, non furono soltanto i fascisti. Per essere infoibati sul confine nordorientale bastava resistere alle prepotenze jugoslave.
«I massacri delle foibe – conclude il Sindaco – furono una tragedia nazionale, che travalica i confini ideologici».
Il programma della «Giornata del Ricordo» è promosso dal Comune di Seregno in collaborazione don l’«ANVGD» (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato di Monza e Brianza).