L'”alleanza dell’acqua”

Nasce «Water Alliance»: previsto un investimento 800 milioni di euro in cinque anni per una migliore gestione pubblica dell’acqua
(WT – Seregno, 30 apr.) Con un brindisi simbolico a base di acqua di rete, al termine di un convegno sulle prospettive del servizio idrico, venerdì 24 aprile, ha preso il via, a Monza, il percorso che, entro fine anno, porterà alla nascita della prima joint venture contrattuale tra aziende idriche in house della Lombardia.
«Water Alliance – Acqua di Lombardia» è il progetto voluto da «Gruppo CAP», «BrianzAcque», «Uniacque», «Padania Acque», «Lario Reti Holding», «Sal» e «Pavia Acque»: sette realtà in house che insieme garantiscono un servizio di qualità a oltre 5 milioni di abitanti, più della metà dei cittadini lombardi, che hanno deciso di fare squadra.
«Questa iniziativa – ha spiegato Alessandro Russo, presidente di Gruppo Cap, società capofila del progetto – è una novità assoluta nel panorama della nostra regione e una grande sfida. Il nostro scopo è costruire un sistema di rete, una vera “Water Alliance”, che ha i numeri per proporsi sullo scenario nazionale come il più grande soggetto pubblico aggregato del servizio idrico. Le aziende pubbliche lombarde hanno le competenze, le risorse e la forza per rispondere alle nuove esigenze di investimenti in infrastrutture e servizi. Si tratta di un progetto ambizioso e aperto a chi in questi mesi volesse farne parte».
Nei prossimi cinque anni, le sette aziende investiranno 800 milioni di euro per una migliore gestione pubblica dell’acqua.
«Crediamo fortemente nel progetto “Water Alliance” – ha aggiunto l’amministratore delegato di BrianzAcque, Enrico Boerci – perché rappresenta un’imperdibile opportunità di mettere a fattor comune le eccellenze di gestione delle aziende pubbliche dell’idrico della Lombardia».
Come aggregato, nel settore idrico le sette aziende sono seconde in Italia solo ad ACEA. Insieme servono poco meno di 900 Comuni, dove erogano ogni anno oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua, con 24.727 km di rete di acquedotto e 2.733 pozzi. I depuratori sono 508, ai quali confluiscono quasi 20mila km di rete fognaria. I ricavi complessivi superano i 630 milioni. Nei prossimi cinque anni, le sette aziende investiranno 800 milioni di euro: uno sforzo impressionante che si concentra in gran parte nell’impegno per mettere a norma depuratori e fognature, e risolvere così il grave deficit infrastrutturale che vede ancora l’Italia sotto procedura di infrazione comunitaria.