Gelsia Ambiente, l’okay del Consiglio di Stato

I giudici di Palazzo Spada hanno annullato l’ordinanza emessa dal Tribunale amministrativo della Regione Lombardia, su input di A2A ed Amsa, che avevano lamentato il mancato rispetto delle norme di libera concorrenza
(WT – Seregno, 11 dic.) «Ritenuta, ad un primo esame, la sussistenza del fumus boni iuris […] il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) accoglie l’appello e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, respinge l’istanza cautelare proposta in primo grado». Con queste parole il Consiglio di Stato conferma la legittimità e la correttezza della gara «a doppio oggetto» con cui Gelsia Ambiente, con il supporto di ventitré Comuni della Brianza, intende cercare uno o più partner privati nell’ambito del servizio di igiene urbana.
Il Consiglio di Stato, presieduto da Luigi Maruotti e composto da Vito Poli, Carlo Saltelli, Paolo Giovanni Nicolò Lotti e Nicola Gaviano, con ordinanza del 10 dicembre, ha annullato la sospensiva che era stata emessa a settembre dal Tar della Regione Lombardia, su richiesta di A2A ed Amsa, che avevano lamentato il mancato rispetto delle norme di libera concorrenza.
Gli impegni assunti da Gelsia Ambiente, attraverso i contratti di servizio e il piano industriale approvati nei Consigli comunali dei Comuni soci, possono così essere attuati dando inizio all’innovativa modalità di raccolta dei rifiuti attraverso il sistema RFID e all’ambizioso piano di investimenti di 8 milioni di euro per giungere all’obiettivo «Rifiuti Zero».
«Ancora oggi non capisco le motivazioni che hanno portato nei mesi scorsi a promuovere questo ricorso contro Gelsia Ambiente se non in una logica di ostacolare la realizzazione di un modello vincente – dichiara il presidente di Gelsia Ambiente Massimo Borgato. L’ordinanza del Consiglio di Stato conferma la correttezza dell’iniziativa nostra e dei Comuni. Per questo proseguiremo con determinazione fino alla conclusione dell’iter. Ai pochi che, con improvvide dichiarazioni, hanno creato preoccupazioni sul futuro della società, ribadisco che occorrono maggior tranquillità e serenità nell’affrontare temi così complessi, tralasciando esternazioni strumentali, inutili e dannose».