Il Consiglio dice si alla “CUC”

Gli appalti sopra i 40 mila euro saranno gestiti dalla Provincia MB. Mazza: «Procedure più lineari e rapide, nel segno della trasparenza»
(WT – Seregno, 25 nov.) «CUC» e «PEC», due acronimi che significano risparmio di risorse pubbliche. Il Consiglio comunale, nella seduta di martedì 24 novembre, su proposta dell’Amministrazione Mazza, ha approvato due provvedimenti che «tagliano» alcuni sprechi e puntano a migliorare l’efficienza della macchina amministrativa.
La «Centrale Unica di Committenza», «CUC», cioè l’amministrazione unica che potrà gestire gli appalti dei Comuni, è una rivoluzione per gli appalti pubblici.
Il Consiglio comunale, con ventuno voti favorevoli e un astenuto (Movimento 5 Stelle), ha approvato la convenzione del Comune di Seregno con la Provincia di Monza e Brianza che, a ottobre, ha attivato la «Centrale Unica di Committenza», secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 88 della Legge 7 aprile 2014, numero 56.
Con l’approvazione della convenzione, di durata triennale, per beni, servizi e lavori superiori a 40mila euro il Comune dovrà rivolgersi alla CUC che, spiega il sindaco Edoardo Mazza, «aggregando funzioni, permetterà di avviare più agilmente gare d’appalto ottenendo risparmi e una maggiore efficienza».
Per gli appalti di importo inferiore a 40mila euro, l’Amministrazione comunale potrà attivare delle gare in proprio solo ed esclusivamente attraverso il mercato elettronico della pubblica amministrazione (Arca, MePA, Consip e Sintel).
«La scelta della centrale unica – prosegue il Sindaco – non è solo un passaggio tecnico
obbligato dalla normativa, ma anche una decisione politica precisa, per aderire a un servizio che sia utile per il Comune, garantendo procedure lineari e rapide, nel segno della legalità e trasparenza, e permettendo delle economie».
Ma l’operazione di «spending review» non si ferma qui. L’Aula ha approvato con ventidue voti a favore anche una modifica al Regolamento del Consiglio comunale (articolo 15, 17, 22 42, 71, 72 e 73) che prevede l’attivazione per assessori e consiglieri comunali della «PEC», «Posta Elettronica Certificata».
Dall’anno prossimo attraverso «PEC», che ha lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento tradizionale, saranno convocati il Consiglio comunale, le Commissioni consiliari permanenti e la conferenza dei Capigruppo.
«Meno carta, niente messi comunali in giro per consegnare le comunicazioni cartacee presso le residenze di tutti i consiglieri, meno benzina e minore usura dei mezzi. In questo modo la PEC – spiega Edoardo Mazza – consentirà un risparmio considerevole per le casse comunali».
Le PEC attivate saranno trentadue, al conto di circa 160 euro l’anno.