La “seconda vita” del Cavo Diotti

Un anno importante per il «Dipartimento di Riqualificazione Fluviale» che ha messo a bando 13 gare per un totale di oltre 6 milioni di euro per la sicurezza idraulica e il miglioramento delle acque del fiume Lambro
(WT – Seregno, 10 dic.) Il 2015 è stato un anno fondamentale sia per la sicurezza idraulica della Valle del Lambro sia per il miglioramento qualitativo delle acque. «Per ricordare la “seconda vita” del “Cavo Diotti dopo i lavori di ristrutturazione, abbiamo deciso di dedicare il Calendario 2016, l’edizione numero ventisei del calendario del Parco, alla diga sul Lago di Pusiano, la più antica d’Italia», ha dichiarato Eleonora Frigerio, presidente del «Parco della Valle del Lambro».
«Sempre più spesso negli ultimi anni abbiamo vissuto, anche da vicino, eventi meteorologici che hanno portato a conseguenze a volte anche drammatiche a causa della fragilità idrogeologica del nostro territorio. Proprio per questo motivo il “Parco Regionale della Valle del Lambro”, nato per la tutela del fiume Lambro e della sua Valle, grazie al lavoro dei suoi tecnici del “Dipartimento di Riqualificazione Fluviale”, ha avuto un anno di attività straordinaria: sia per il numero di azioni intraprese che per i bandi emessi ma soprattutto per i tanti progetti che sono già partiti o stanno partendo», ha sottolineato Eleonora Frigerio.
A luglio, con la rimozione delle ture e la riapertura del transito delle acque, sono state completate le opere di ristrutturazione del «Cavo Diotti». Un intervento realizzato in più fasi a partire dal 2010 con la ristrutturazione della «Casa di Guardia», passando poi ad un lungo periodo preparatorio del cantiere più impegnativo. Il costo complessivo delle opere è stato di poco inferiore ai due milioni di euro. Dallo scorso mese di ottobre è iniziata la lunga fase di collaudo che porterà, per i prossimi 12 mesi, a testare le opere nelle diverse stagioni e condizioni meteorologiche.
Sempre nell’anno in corso poi sono state bandite 13 gare per oltre sei milioni di euro. Tra queste l’area di laminazione di Inverigo, cinque diversi appalti per un totale di 3 milioni 345 mila euro. Quest’opera, già aggiudicata, comporterà, in caso di emergenza, la possibilità di regolare il deflusso delle acque del fiume Lambro all’altezza di Inverigo consentendo così, insieme al «Cavo Diotti», un’efficace riduzione del rischio idrogeologico della valle. Contemporaneamente all’opera di regolazione saranno realizzate le opere di compensazione territoriale per il miglioramenti degli habitat fluviali e della sistemazione di una frana che da tempo interessa il territorio di Veduggio con Colzano.
In tema di qualità delle acque, nel quadro del «Contratto di Fiume Lambro», sono stati appaltati i lavori di finissaggio dei depuratori di Merone e Nibionno. I progetti, cofinanziato da «Fondazione Cariplo» e Unione Europea, prevedono la realizzazione, all’esterno degli impianti di depurazione, di aree umide: un ulteriore filtro alle acque depurate prima che vengano reintrodotte nel fiume Lambro.
Un altro intervento importante, in fase di appalto, riguarda la sistemazione idraulica dell’«Orrido» di Inverigo all’interno dove sono raccolte le acque della «Roggia Valletto», ma anche residui fognari dell’abitato di Inverigo. Il progetto, nato in collaborazione con «Valbe» (la società che gestisce il depuratore di Nibionno), porterà ad una soluzione di questa criticità ambientale estremamente rilevante per un habitat tanto delicato quanto quello dell’Orrido.