Il 25 aprile guarda a Bruxelles

«1946: sì alla repubblica. e l’Europa…?». È questo il tema di quest’anno. Edoardo Mazza: «Il rilancio delle istituzioni europee deve passare attraverso l’idea di integrazione»
(WT – Seregno, 19 apr.) Il 2 giugno 1946 gli italiani votarono per scegliere la forma istituzionale dello Stato tra repubblica e monarchia, dopo la fine del regime fascista. I risultati ufficiali di quel voto, che per la prima volta nella storia italiana avvenne a suffragio universale, furono annunciati il 18 giugno 1946: 12.718.641 di italiani avevano votato a favore della repubblica, 10.718.502 a favore della monarchia.
Oggi, dopo setta anni, Amministrazione e «Comitato Unitario Antifascista per la difesa delle Istituzioni Repubblicane» allargano lo sguardo. Il tema del 25 aprile 2016, infatti, è «1946: sì alla Repubblica. e l’Europa…?» che è il titolo del volume di quest’anno.
«L’Europa è oggi, ma soprattutto sarà domani, ha dichiarato il Sindaco Edoardo Mazza. C’è, però, bisogno sicuramente di una riflessione per un rilancio delle istituzioni europee, che deve passare attraverso un’idea di integrazione: l’Unione Europea è l’Italia e l’Italia è l’Unione Europea. Su questo vogliamo riflettere».
Il momento clou lunedì 25 aprile alle ore 10.40 in Sala «Monsignor Gandini» (via XXIV Maggio), sarà la consegna del «Premio 25 Aprile» a «Emergency», l’associazione umanitaria fondata nel 1994 da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti e presente nelle aree di guerra dove non esistono strutture sanitarie gratuite. Ritireranno il premio, una scultura di Antonella Gerbi, Gino Strada e la figlia Cecilia, presidente dell’associazione.
«L’unica soluzione possibile è l’accoglienza di tutti i nostri fratelli – spiega Roberto Galliani, presidente del “Comitato antifascista” – soprattutto i più deboli, i più poveri, i più affamati che fuggono dai loro paesi di origine, rischiando peraltro la morte, per le guerre, le carestie, la miseria. L’Europa, invece, oggi alza muri. Non era questa l’Europa sognata da Altiero Spinelli».
Dopo la cerimonia in Galleria civica «Ezio Mariani» (via Cavour, 26) sarà inaugurata la mostra fotografica «Emergency in Afghanistan» di Mario Dondero che, attraverso una quarantina di scatti, ha raccontato Il lavoro nelle strutture di «Emergency» a Kabul e nella Valle del Panshir, le vittime di guerra, la devastazione portata da oltre trent’anni di conflitti armati. La mostra potrà essere visitata fino domenica 8 maggio nei seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
«Schengen è morto, ha dichiarato il vicesindaco Giacinto Mariani. Dobbiamo lavorare per un’Europa di popoli che collaborino fra di loro: meno regole e istituzioni comuni, ma maggiore possibilità di stringere accordi commerciali bilaterali. Altrimenti c’è la disgregazione dell’Unione europea».
La giornata, però, comincerà presto: dopo la Santa Messa per i Caduti in Basilica San Giuseppe, partenza alle ore 9.30 del corteo da piazza Libertà. L’itinerario prevede tre «tappe»: l’omaggio ai caduti nella lotta di Liberazione al Parco «25 Aprile», l’alzabandiera in via Umberto I e l’omaggio ai caduti di tutte le guerre in piazza Vittorio Veneto, dove è prevista l’esibizione del Coro «Il Rifugio – Città di Seregno», diretto da Fabio Triulzi. Alla testa del corteo l’«Accademia Filarmonica Città di Seregno» diretta da Mauro Bernasconi.
Mercoledì 27 aprile al Cinema «Roma» (via Umberto I) alle ore 21, il pluripremiato «Il figlio di Saul», opera prima dell’ungherese László Nemes. Premio Oscar come miglior film in lingua straniera e Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 2015, il film racconta la «fabbrica della morte» di Auschwitz da un punto di vista inusuale ma non meno scioccante, quello dei «Sonderkommando» (i «portatori di segreti»), gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri.
Sabato 30 aprile alle ore 15, in Sala «Monsignor Gandini» sarà presentato il libro, «La guerra di Martina» (Editori Laterza): la resistenza raccontata ai bambini con le parole di Paola Sorigia e i disegni di Lorenzo Terranera.
Al sera, alle ore 21, al Teatro Santavaleria (via Wagner, 85) andrà in scena «Notte partigiana», una produzione «Teatrando Produzioni» per la regia di Stefano Lo Jacono. La storia di cinque persone radicalmente diverse tra loro, ma con un obiettivo in comune, combattere per il proprio Paese e futuro.
Il 25 aprile, però, comincia venerdì 22 aprile alle ore 10 al «Centro Formazione Professionale» di via Monterosa con l’omaggio musicale a Sandro Pertini con il coro dell’Unitel (Università del Tempo Libero), diretto dal Maestro Mauro Villa. A seguire omaggio al Monumento agli Autieri in via Montello, al Sacrario dei Caduti del Cimitero principale e alla Ca’ Bianca di via Trabattoni , dove sarà deposta una corona alla lapide in ricordo della famiglia Gani: Giuseppe, Speranza e i loro tre figli, Regina ed Ester, di 17 e 15 anni, Alberto di 9, furono deportati nell’agosto del 1944. Incarcerati in via Carlini, nell’ex caserma dei Carabinieri, furono mandati prima a San Vittore, poi a Bolzano-Gries e, infine, ad Auschwitz, dove papà, mamma e il bambino furono uccisi in una delle camere a gas il giorno stesso del loro arrivo, il 28 ottobre. Le ragazze, invece, passarono la selezione di Josef Mengele, ma poi le loro tracce si persero nel campo di Bergen-Belsen.
Nel pomeriggio, alle ore 16, in Sala «Monsignor Gandini» il convegno «Conoscenza e memoria tra verità storica e revisionismo» con Raffaele Mantegazza dell’Università Milano – Bicocca, Emanuele Edallo, ricercatore dell’Università Statale di Milano e gli studenti del «Treno per la Memoria».