San Gerardo, primo pacemaker “senza fili”

La struttura di Elettrofisiologia scelta come centro di riferimento in Brianza
(WT – Seregno, 31 mag.) Un pacemaker «senza fili», più piccolo di una moneta da due euro. Il primo intervento con un nuovo sistema di stimolazione cardiaca permanente in assenza di elettrocateteri («PM leadless») è stato eseguito venerdì con successo all’Ospedale San Gerardo su una paziente di 37 anni affetta dalla Sindrome di Down. È iniziata così una nuova avventura scientifica alla Asst di Monza, nella struttura di Elettrofisiologia, scelta, in funzione della sua importanza nell’ambito della cardiostimolazione, come uno dei primi centri in cui iniziare ad utilizzare una nuova tecnologia.
Ad eseguire l’intervento il dottor Giovanni Rovaris, responsabile della Struttura Semplice di Elettrofisiologia Interventistica e Cardiostimolazione insieme allo staff composto dai colleghi Sergio De Ceglia, Elena Piazzi, Elisabetta Montemerlo e Mattia Pozzi, diretti dal primario del reparto di Cardiologia, il dottor Felice Achilli.
Così il dottor Rovaris spiega l’aspetto innovativo dell’intervento: «Il pacemaker è rilasciato nel ventricolo destro attraverso un sistema costituito da un introduttore deflettibile, inserito dall’inguine attraverso il sistema venoso fino all’apice o al setto del ventricolo destro stesso. Il fissaggio al tessuto cardiaco avviene attraverso quattro “braccia”, posizionate ad una estremità, che si impegnano nelle trabecole del tessuto cardiaco, in maniera atraumatica. Dopo essere stato fissato il PM viene rilasciato, mentre l’introduttore che ne ha permesso l’inserimento fino al cuore, viene estratto: a quel punto il PM è in grado di funzionare senza dare alcun segno esteriore della sua presenza».
Il nuovo pacemaker «Micra Transcatheter Pacing System» («Tps») di «Medtronic» rappresenta una piccola rivoluzione, non solo per le sua dimensioni ridotte. Il pacemaker «wireless» è, infatti, un cambiamento senza precedenti nella storia dei pacemaker che, oggi, hanno la possibilità di essere collocati completamente all’interno del cuore, eliminando gli elettrocateteri. Ciò significa abbandonare il sistema transvenoso degli elettrocateteri e con esso tutto ciò che riguarda il malfunzionamento degli stessi per usura o rottura.
Inoltre, non avendo più comunicazione tra esterno (sottocutaneo) ed interno (endocardio), è risolto anche l problema delle infezioni del sistema di stimolazione e dei rischi che ciò comporta per il paziente.
Soddisfazione da parte Direttore generale Matteo Stocco: «Ancora una volta la Asst di Monza si dimostra un fiore all’occhiello della sanità lombarda venendo scelta tra le prime a sperimentare nuove tecniche come in questo caso, perché in grado di offrire équipe e unità operative assolutamente all’altezza, così come strutture all’avanguardia».
Per ora il «PM leadless» è un dispositivo monocamerale e per tale motivo è dedicato ad una specifica e limitata categoria di pazienti. Non è quindi destinato a tutti. I pazienti, che per motivi clinici ne potranno beneficiare, saranno selezionati dall’équipe di Elettrofisiologia.