“Voci della storia” concede il bis

Al via il secondo weekend festival storico letterario della città di Seregno. Ancora molti i «big» della cultura in campo: Gianni Oliva, Gillo Dorfles, Antonio Calabrò, Gualtiero Marchesi
(WT – Seregno, 10 giu.) La guerra vista da Benito Mussolini apre il secondo week end di «Voci della Storia», il festival storico letterario della città di Seregno giunto alla quarta edizione. Venerdì 10 giugno alle ore 18.30 in Sala «Monsignor Gandini» Mario Isnenghi presenterà «Il mio diario di guerra» di Benito Mussolini. Isnenghi è stato il primo studioso a portare l’attenzione su questo testo che, per molto tempo a causa dell’«impronunciabilità» politica del nome del suo autore, è stato ignorato. In realtà le pagine di questo diario sono una cronaca tra le più incisive tra vasta produzione letteraria della Grande Guerra.
Come per il primo weekend sarà il Novecento, il secolo delle grandi guerre, delle grandi scoperte, delle rivoluzioni culturali e degli ideali traditi, il «secolo breve» secondo la definizione di Eric Hobsbawm, il tema del secondo fine settimana di «Voci della Storia».
Alle ore 21, Chiara Frugoni, storica del medioevo, racconterà la figura di San Francesco attraverso la «lettura» del messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore di Assisi. «Quale Francesco?» è il libro che presenterà.
Sabato 11 giugno si comincia alle ore 11.30 in piazza Concordia. Paolo Luigi Branca, uno dei più noti islamologi italiani, professore di lingua e letteratura araba all’Università Cattolica di Milano, presenterà due libri: «Il Corano» e «I musulmani». Al centro del suo intervento il rapporto del mondo musulmano con la modernità e dei fondamentalismi islamici..
Nel pomeriggio, alle ore 15.30, sempre il piazza Concordia, Valeria Montaldi presenterà «La randagia», un giallo ambientato tra i ruderi dei castelli valdostani nel 1494 e 2014, tra pregiudizi e maldicenze. Di ieri e di oggi.
Alle ore 16 ci si sposta in Sala «Monsignor Gandini» per un incontro dedicato ai più piccoli. Amedeo Feniello, storico del Medioevo, racconterà la vita del matematico Leonardo Fibonacci che nel XIII secolo ha introdotto in Europa il sistema decimale, in sostituzione dei numeri latini. «Il bambino che inventò lo Zero» è una storia per insegnare ai più piccoli ad amare la matematica.
Alle ore 16.30 di nuovo «en plein air», in piazza Concordia, per ascoltare Massimo Campanini per tornare a parlare di «Islam e politica», un libro che mette in discussione il presupposto secondo cui la religione islamica sia insieme religione e Stato.
Piazza Concordia, alle ore 17.30, ospiterà Claudio Vercelli che parlerà del «Dominio del terrore», cioè la storia delle deportazioni, delle migrazioni forzate e degli stermini del Novecento: dai lager ai gulag, a presenza dei luoghi di internamento e la vicenda degli spostamenti forzati di popolazioni, si incrocia con la crisi delle società liberali e con la affermazione dei poteri totalitari.
Alle ore 18.30, in piazza Concordia, ancora protagonista Amedeo Feniello. Con «Napoli 1343», al sottotitolo intrigante «Le radici medievali di una mentalità criminale», Feniello ci porta alle origini della camorra. Un’epoca in cui, secondo lui, si sarebbe formata non tanto la camorra come organizzazione criminale, ma la mentalità che la sostiene, fondata su alcuni elementi di forza che si formano in uno dei periodi più complessi della storia napoletana, quei 120 anni tra la fine della stagione indipendente del Ducato autonomo e la conquista angioina.
L’intensa giornata di sabato si chiuderà alle ore 21, in Sala «Monsignor Gandini», Gianni Oliva, storico del Novecento, ex assessore alla Cultura a Torino, consigliere regionale in Piemonte, figlio di un partigiano e scrittore di argomenti «scomodi». Ci porterà nel giugno del 1946 con «Gli ultimi giorni della Monarchia».
Domenica, ultimo giorno di «Voci della Storia», si riparte alle ore 11.30 in piazza Concordia con Jennifer Radulovic e «La grande invasione» dei Mongoli in Ungheria.
Il pomeriggio si aprirà, alle ore 15.30, in piazza Concordia con Aldo Andrea Cassi con «Santa, giusta, umanitaria. La guerra nella civiltà occidentale», un excursus filosofico-giuridico, che parte dal pensiero ellenico e abbraccia la cristianità (da Agostino a Tommaso d’Aquino, da Bernardo di Chiaravalle a Giovanna d’Arco), fino ad arrivare ai nostri giorni, al terrorismo internazionale e al tentativo di circoscrivere entro confini e concetti teologici, filosofici, etici l’uso della guerra nei rapporti tra gli Stati.
Alle ore 16.30, sempre in piazza Concordia, con Gastone Breccia, docente di Storia bizantina nell’Università di Pavia, l’Islam e il terrorismo tornano al centro della discussione. «Guerra all’Isis. Diario dal fronte curdo» parte da Erbil, capitale della Regione Autonoma del Kurdistan. È da qui che inizia il viaggio dell’autore, lungo la linea che divide le forze curde dai miliziani neri di Da’ish, lo Stato Islamico: un viaggio che lo ha portato fra i peshmerga del Krg, fra i nostri paracadutisti della «Folgore», fra i guerriglieri del Pkk, in Iraq e in Siria, per i quali respingere gli integralisti del califfato è solo un nuovo capitolo della lunghissima lotta per la libertà.
Chiusura del festival con tre veri «big». Alle ore 17.30, in Sala «Monsignor Gandini», Gillo Dorfles, artista, critico d’arte, «maître à penser», 106 compiuti ad aprile, presenterà «Gli artisti che ho incontrato», un’antologia completa e poderosa (quasi 900 pagine) dei suoi scritti dal 1930 al 2015.
A seguire, alle ore 18.30, Antonio Calabrò, ex direttore dell’agenzia di stampa «Apcom» e vice-direttore de «Il Sole 24 Ore», ricorderà «I mille morti di Palermo», la cronaca frenetica e documentata, che rende omaggio a chi a combattuto la mafia e invita a non abbassare la guardia contro un’organizzazione apparentemente in parziale disarmo ma che, come diceva Leonardo Sciascia, è da temere proprio quando non spara.
Alle ore 21 Gualtiero Marchesi, 86 anni, chef stellato o, meglio, cuoco, come ama definirsi, chiuderà «Voci della Storia». Marchesi racconterà i 133 piatti che, pagina dopo pagina, compongono il volume «Opere, Works». «Un libro che fa appello alle immagini, alla composizione, all’idea», sottolinea nella prefazione, Marchesi, fondatore della nuova cucina italiana, maestro di cuochi, famoso nel mondo.
Sabato e domenica sono in programma anche le rievocazioni storiche con la «Legio VIII Augusta», che permetterà al pubblico di prendere parte all’addestramento dei legionari romani e la «Brianza Medievale – Compagnia del Corvo» e «I Credendari» di Ivrea che trasformeranno il centro storico in un villaggio medievale.
«Voci della Storia» è organizzato dal Comune di Seregno, «Vivi Seregno» e Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza – Associazione di Seregno. Ideatori e direttori artistici Eva Musci e Antonio Zappa di «Un Mondo di Libri».
Per informazioni: Ufficio cultura Comune di Seregno (tel. 0362/263.541 – email: info.cultura@seregno.info) – Segreteria operativa «Un Mondo di libri» (tel. 0362/23.18.24 – email: staff@vocidellastoria.it).