«Interpello», dialogo più facile con il Comune

Accolto l’istituto giuridico previsto dal Decreto legislativo n. 156 del 2015. Giacinto Mariani: «Uno strumento per migliorare il rapporto dei contribuenti con il fisco»
(WT – Seregno, 06 lug.) Fisco e contribuenti, da sempre, un rapporto complicato. Da oggi, però, il «dialogo» è più facile grazie all’istituto dell’«interpello del contribuente», approvato dal Consiglio comunale nella seduta del 21 giugno.
Di fronte a «obiettive condizioni di incertezza» circa l’applicazione a casi concreti e personali delle disposizioni tributarie, il contribuente può inoltrare un quesito sulla loro corretta interpretazione al Comune.
«Le ultime rilevazioni dell’ISTAT confermano un altissimo peso delle tasse in Italia: il 43,5 per cento, spiega l’assessore al Bilancio Giacinto Mariani. E l’Italia, secondo un rapporto di fine 2015 della Banca Mondiale, è il peggior posto in Europa dove fare impresa con una pressione fiscale del 64,8 per cento contro una media europea del 40,6 per cento. È la battaglie anche che, ogni giorno, cittadini e imprese di questo Paese devo combattere. Per loro abbiamo disciplinato l’istituto dell’interpello. Uno strumento normativo che migliora il dialogo tra fisco e contribuenti, con un risparmio di tempo e soldi».
L’interpello, previsto dalla Legge n. 23/2014 e «rivisto» dall’art. 12 del Decreto legislativo n. 156 del 2015, prevede che il Comune debba rispondere al quesito del contribuente entro 90 giorni, al posto dei «vecchi» 120. A garanzia del contribuente è introdotta la regola del «silenzio assenso»: se la risposta non perviene entro questo termine, si intende che l’Amministrazione concordi con l’interpretazione prospettata dal contribuente.
La delibera n. 34 del 21 giugno 2016, «Approvazione regolamento di disciplina dell’istituto dell’interpello» ha ottenuto un voto bipartisan: ventidue «sì» su ventidue consiglieri presenti.