Zika, primo caso in Brianza

Si tratta di una donna di 34 anni appena rientrata da un viaggio in Giamaica. Nessun rischio per il territorio
(WT – Seregno, 13 lug.) È stata dimessa e le condizioni generali di salute sono buone la paziente contagiata dal virus Zika. Si tratta di una donna di 34 anni, residente in provincia di Monza e Brianza, ricoverata qualche giorno fa nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza di ritorno da un viaggio in Giamaica.
I sintomi si erano manifestati subito: febbre, astenia, cefalea, lesioni cutanee di tipo esantematico. Sono state proprio le lesioni cutanee a spingere la donna a presentarsi al Pronto Soccorso, dove il sospetto di un possibile caso di infezione da virus Zika è subito scattato.
I prelievi per la diagnosi definitiva hanno confermato il contagio con il virus. Zika si trasmette attraverso la puntura di una zanzara del genere Aedes, lo stesso vettore che trasmette dengue, chikungunya e febbre gialla.
Al San Gerardo, seguendo le direttive del Ministero della Salute, è stato applicato il «protocollo» per la gestione dei casi di contagio da virus Zika. La donna, fortunatamente non gravida, è stata ricoverata per tre giorni presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Gerardo, ed è stata dimessa in ottime condizioni con isolamento domiciliare per almeno due settimane e l’astensione per la prevenzione da malattie sessualmente trasmissibili per un mese. Nel frattempo sono partite anche le misure di disinfestazione presso l’abitazione della donna.
È il primo caso di contagio nella Provincia di Monza e Brianza e l’emergenza è stata gestita dal direttore del reparto Malattie Infettive, Andrea Gori, professore dell’Università Milano Bicocca, e dalla dottoressa Francesca Sabbatini.
«La paziente – sottolinea Andrea Gori – anche al momento del ricovero è sempre stata bene grazie ad una sintomatologia lieve, senza complicazioni. Non è stata ricoverata per la gravità del caso clinico, ma per una prevenzione epidemiologica».
Il professore rassicura anche sull’evolversi della situazione: «È escluso qualsiasi possibile sviluppo di altri casi. La paziente è stata ricoverata e mantenuta in isolamento. La trasmissione può avvenire solo attraverso la puntura della zanzara tigre infettata, oppure attraverso rapporti sessuali non protetti. Pertanto la donna contagiata non rappresenta alcun pericolo».
E ancora: «Sottolineo che si tratta di una infezione caratterizzata da una sintomatologia lieve, le cui complicanze possono solo essere quelle di microcefalia nelle donne gravide che sviluppino l’infezione».
Soddisfatto il direttore generale della «Asst» di Monza Matteo Stocco: «Medici e operatori sanitari hanno saputo comprendere immediatamente i sintomi, permettendo una diagnosi certa in poche ore. Si è trattato di un caso isolato, di importazione. Invito comunque chi di ritorno da viaggi all’esterno in Paesi a rischio, qualora si dovessero presentare sintomi come quelli descritti, a presentarsi al nostro Pronto Soccorso per avere una diagnosi pronta e adeguata».