I droni «anti inquinamento»

«BrianzAcque» lancia il controllo «dall’alto». Via al nuovo progetto pilota «BrianzaStream» per il monitoraggio degli scarichi nel Seveso e nel Certesa
(WT – Seregno, 19 lug.) Un drone per ispezionare l’alveo del fiume Seveso e del suo affluente Certesa, alla ricerca degli scarichi che riversano nei due corsi d’acqua. Diciotto chilometri da monitorare dall’alto, nel tratto d’asta che va a toccare i Comuni di Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Meda, Seveso e Varedo. Con un obiettivo finale ben preciso: contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente fluviale e delle persone lo vivono.
È «BrianzaStream», il nuovo progetto pilota di «BrianzAcque», che fa leva sull’uso di strumenti e di sistemi tecnologici 4.0. «BrianzaStream» è stata presentata nella tarda mattinata di ieri (martedì 18 luglio) a Palazzo Borromeo, a Cesano Maderno, alla presenza dei numerosi attori, impegnati nella salvaguardia, nella tutela e nel recupero ambientale e paesaggistico del corso d’acqua.
Ha sottolineato il presidente di «BrianzAcque», Enrico Boerci: «Si tratta di un esempio concreto del nostro approccio cutting-edge che proietta l’azienda nella nuova era tecnologica per antonomasia, quella dei robot guidati dall’uomo, ovvero: quella dei droni. Un’iniziativa capace di unire il nostro consolidato know-how a strumenti innovativi e dinamici, consentendo di esplorare nuovi ambiti di operatività». E ha aggiunto: «Con questa sperimentazione, riconfermiamo inoltre l’impegno nella ricerca e nello sviluppo di best practices da applicare all’ambiente, poiché l’innovazione è un processo inarrestabile e in continua evoluzione. “BrianzAstream”, è una grande sfida che, superata la fase sperimentale, contiamo di estendere agli altri corsi d’acqua nel nostro bacino territoriale di riferimento».
La public company, gestore del servizio idrico integrato in provincia di Monza e Brianza, è da sempre in prima linea nell’ esecuzione di attività di rilevamento e di risoluzione degli scarichi, le cui evidenze hanno portato al superamento di molte criticità ambientali in tema di inquinamento fluviale.
Normalmente, il censimento degli scarichi viene compiuto attraverso sopralluoghi sugli alvei, eseguiti dai tecnici. Attività difficoltose e lunghe, in quanto comportano un impiego di risorse, di tempo e di energie piuttosto elevato, senza contare i rischi delle operazioni in campo e l’impossibilità di raggiungere tutte le aree. Grazie a «BrianzaStream», il limite umano di accessibilità all’alveo dei corsi idrici è superato attraverso l’uso dell’«aeromobile a pilotaggio remoto», cioè del drone, che permette di raggiungere e di monitorare luoghi isolati o inaccessibili, scovando e riproducendo fedelmente gli scarichi e il loro posizionamento.
«BrianzaStream», si svilupperà in due fasi principali: la prima, prevede il sorvolo e il rilievo degli scarichi lungo i 18 chilometri di alveo del Seveso e del Certesa. Quindi, ci sarà la traslazione dei dati sul «S.I.T.» («Sistema Informatico Territoriale»), l’identificazione di ogni singolo scarico (pubblico o privato, domestico o industriale) nonché la relativa appartenenza.
Il rilievo con il drone consente, infatti, la georeferenzazione dei punti di scarico e la loro individuazione sul «WebGIS» di «BrianzAcque». Dati e informazioni che andranno ad arricchire il già ampio patrimonio di conoscenze, restituendo una fotografia inedita e completa dello stato di fatto, che potrà poi essere condiviso con i soggetti impegnati nella riqualificazione di quello che, fino a non molto tempo fa, era etichettato come «fiume nero». I risultati del «censimento» saranno pubblicamente resi noti nel giro di un anno.
I sopralluoghi preliminari nelle zone individuate, sono già iniziati. Entro settembre, invece, decolleranno le vere e proprie operazioni di volo.