La Rete è «remota»

Ilaria Anna Cerqua: «Una spinta al processo di innovazione digitale della didattica». Gli studenti delle «Moro» e «Manzoni» studiano su computer «virtuali»: i documenti sono salvati sul «cervellone» delle scuole. E per l’Istituto scolastico significa un importante risparmio di risorse
(WT – Seregno, 15 feb.) Il computer alle scuole «Moro» e «Manzoni» è «virtuale». Nelle due scuole, appartenenti all’Istituto comprensivo «Moro», sono stati completati due nuovi laboratori informatici e uno linguistico che permettono agli studenti possono accedere a qualunque risorsa presente all’interno della rete scolastica da qualsiasi computer connesso a Internet.
«Le tecnologie aiutano ad insegnare in modo diverso e questi nuovi laboratori di informatica ed inglese sono una risorsa enorme», è il commento del Sindaco Edoardo Mazza.
Gli studenti dei laboratori informatici, finanziati con il progetto «Seregno: la scuol@ è digitale», e quelli del laboratorio linguistico, reso possibile dal Programma Operativo Nazionale (PON) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, possono accedere alla rete in «remoto».
Gli studenti sul banco hanno solo un monitor. Tutti i file e le cartelle sono salvate sul disco rigido dei computer delle scuole, un unico «cervellone» che contiene, «fisicamente», i documenti prodotti da tutti gli studenti che possono accedere anche se si trovano a centinaia di chilometri di distanza. A casa come se fossero sul banco in classe.
«Questi laboratori favoriscono il processo di innovazione digitale nella didattica – spiega l’assessore all’Istruzione e innovazione digitale Ilaria Anna Cerqua – sono attrezzati per modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l’integrazione delle tecnologie nella didattica verso una sempre più strutturata educazione digitale».
Come le reti adottate in contesti aziendali, i server sono collegati con computer «thin clients», facili da gestire con costi manutentivi bassissimi. E per la scuola significa un grosso risparmio in termini di risorse perché si abbatte, di fatto, il costo delle infrastrutture e della manutenzione. «Questo sistema, che deriva dalle reti aziendali – precisa la dirigente scolastica, Carmela Manzella – abbatte i costi di manutenzione sui singoli pc, che non esistono più, e aumenta la sicurezza della nostra rete e il controllo sugli studenti che operano nel sistema».