Seregno, comune “virtuoso”

Il Comune di Seregno tra quelli con la miglior gestione di bilancio in Brianza. Nella graduatoria regionale dell’Indice sintetico di virtuosità, Seregno è al 43esimo posto su 1.544 Comuni lombardi e secondo in Provincia
(WT – Seregno, 25 giu.) Seregno è tra i Comuni più «virtuosi» della Lombardia: al 43esimo posto a livello regionale e secondo tra i Comuni della Provincia di Monza e Brianza.
Il dato emerge dalla graduatoria per il 2013, approvata lo scorso 6 giugno dalla Regione Lombardia, dell’indice sintetico di virtuosità. La «classifica» è redatta in base ai certificati di consuntivo trasmessi da ciascuno dei 1.544 Comuni lombardi e predisposta tenendo in considerazione precisi indicatori: la flessibilità di bilancio, il debito e lo sviluppo, la capacità di programmazione, l’autonomia finanziaria e la capacità di riscossione. Il Comune di Seregno ha raggiunto un indice di 77,44.
«È un risultato importante – spiega l’assessore alle Politiche Economiche e Finanziarie Vito Potenza – frutto di una gestione sana delle finanze pubbliche. Spero che gli sforzi fatti per tenere in ordine i conti possano portare dei vantaggi al Comune e, quindi, ai cittadini».
L’indice di virtuosità sarà utilizzato da Regione Lombardia per le politiche regionali che coinvolgono i Comuni lombardi, in particolare per l’applicazione del Patto di stabilità territoriale. Una quota di plafond che Regione Lombardia mette a disposizione dei Comuni lombardi, infatti, è ripartita in funzione del valore dell’indice sintetico di virtuosità ad essi attribuito.
L’Assessorato ha chiesto alla Regione Lombardia di poter «sforare» il Patto di stabilità per 604 mila euro. «Non si tratta di soldi cash – spiega Potenza – ma della possibilità di spendere soldi che abbiamo senza incorrere nelle sanzioni di Roma. È comunque un’opportunità importante perché si tratta di una cifra che ci consentirebbe di pagare le imprese che hanno lavorato per il Comune di Seregno e le cui fatture sono “congelate” a causa del patto di stabilità».
Ma l’assessore fa un passo avanti: «Il Patto di stabilità territoriale è una boccata d’ossigeno. Ma non basta. Il Patto “verticale”, cioè quello nazionale, blocca gli investimenti in un periodo in cui, invece, sarebbe fondamentale che le amministrazioni che hanno soldi da spendere lo facessero, per dar lavoro alle aziende del territorio, e rende inoltre molto difficile far quadrare i conti. La classifica di virtuosità dovrebbe essere usata non solo come “deroga” al Patto, ma come indicatore per allentare il Patto di stabilità ai Comuni virtuosi».