Provincia, il nuovo consiglio

Tutti gli eletti. Il centrosinistra, come da pronostico, ottiene dieci consiglieri. Quattro per il centrodestra, alla Lega Nord. Nessun eletto, invece, nel coordinamento delle liste civiche. Affluenza all’80,85 per cento
Domenica si sono svolte le elezioni per il «nuovo» Consiglio della Provincia di Monza e Brianza. «Elezioni di secondo livello» perché non hanno votato i cittadini, ma i sindaci e i consiglieri comunali dei 55 Comuni brianzoli chiamati a scegliere i loro rappresentanti.
La legge 56 del 2014 («Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni»), la cosiddetta riforma Delrio, ha trasformato le 86 province a statuto ordinario in «enti di area vasta», limitandone le competenze e, soprattutto, eliminando l’elezione diretta dei suoi organi legislativi (i consigli provinciali) ed esecutivi (il Presidente, mentre le Giunte provinciali sono state abolite).
I nuovi consiglieri provinciali, che non percepiranno alcuna indennità aggiuntiva, sono eletti secondo le cosiddette «cifre individuali ponderate», cioè un sistema elettorale basato sul numero di abitanti dei Comuni da loro rappresentati.

L’ultimo Consiglio provinciale del 2016 (foto da profilo Facebook Provincia della MB)
In Provincia di Monza e Brianza i consiglieri sono 16. Maggioranza alla lista di centrosinistra «Brianzaretecomune», che è riuscita ad eleggere dieci consiglieri. Risultato scontato Considerata che in Brianza la maggior parte delle amministrazioni comunali è in mano al centrosinistra. Il più votato con 7.685 voti «ponderati» è stato Pietro Virtuani, consigliere comunale di Brugherio e segretario provinciale del Pd. Virtuani ha battuto i «big» del partito democratico: il sindaco di Monza Roberto Scanagatti (4.356), il sindaco di Besana Brianza Sergio Gianni Cazzaniga (4.278), il sindaco di Desio Roberto Corti (4.076), il sindaco di Bellusco Roberto Invernizzi (3.463), il sindaco di Lissone Concetta Monguzzi (3.318). Entrano in consiglio anche il consigliere comunale di Monza Paola Bernasconi (3.192), il consigliere comunale di Cavenago Brianza Giacomo Biffi (2.695), il consigliere comunale di Agrate Brianza Giovanna Maria Amodio (2.462) e il consigliere comunale di Nova Milanese Valeria Fasola (2.190). Primo degli esclusi è Marco Cappelletti, vicesindaco di Lentate sul Seveso.
Per la lista di centro destra «Insieme per la Brianza» sono stati eletti il sindaco di Limbiate Antonio Domenico Romeo (4.186 voti), il sindaco di Concorezzo Riccardo Mario Borgonovo (4.088 voti), il consigliere comuna di Monza Rosario Adamo (3.959 voti) e il sindaco di Seregno Edoardo Mazza (3.029 voti). Il consigliere comunale di Agrate Brianza Rosario Mancino è il primo degli esclusi.
Due, infine, i rappresentanti della «Lega Nord Salvini»: il consigliere comunale di Lazzate Andrea Monti (5.092) e il consigliere comunale di Desio Andrea Villa (4.940). Terzo, ma fuori Fabio Meroni, consigliere comunale di Camparada.
Fuori, invece, dal consiglio provinciale gli esponenti di «Brianza Civica», che ha riunito gli esponenti delle liste civiche brianzole.
Il Consiglio provinciale resterà in carica due anni e lavorerà con il presidente della provincia, Gigi Ponti, eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni brianzoli nell’ottobre del 2014 e in carica fino all’autunno 2018.
Il terzo organo della Provincia è l’Assemblea dei Sindaci, l’organo in cui siedono tutti i sindaci dei Comuni della Provincia.
In Brianza gli aventi diritto, fra sindaci e consiglieri, sono 862. Alle votazioni di domenica hanno partecipato in 697, l’80,85 per cento degli aventi diritto.