La legalità in un libro

Un’iniziativa editoriale del Comune di Seregno per spiegare agli studenti come funziona il complesso mondo della giustizia italiana. Il Sindaco Giacinto Mariani: «La risposta a chi dice che la politica non si occupa dei giovani»
(WT – Seregno, 19 gen.) «A scuola di legalità». Il titolo dice tutto. Un libretto di cento pagine per «insegnare» la legalità agli studenti delle scuole medie: dagli organi della magistratura al processo penale passando per la Costituzione. Il tutto scritto in modo semplice e diretto. Lo ha presentato questa mattina (sabato 19 gennaio) il Sindaco di Seregno Giacinto Mariani presso il Tribunale di Monza.
«Si tratta un vero e proprio ‘manuale di legalità – ha spiegato Mariani – che completa il lavoro che da sei anni stiamo facendo sui bambini e sui ragazzi. Abbiamo portato migliaia di studenti a visitare le sedi delle forze dell’ordine del territorio, abbiamo fatto incontrare i baby consiglieri del Consiglio Comunale dei ragazzi con magistrati e avvocati e, nell’anno appena concluso, abbiamo messo in campo un progetto innovativo: in collaborazione con il Tribunale di Monza abbiamo fatto una decina di incontri con magistrati nelle scuole elementari, medie e superiori. E abbiamo coinvolto 700 studenti».
Nel libretto, due mila copie a «costo zero» per il Comune (la stampa è stata pagata dalla multi utility Gruppo AEB/Gelsia), la presentazione è stata scritta da Giuseppe Airò, giudice del Tribunale di Monza, e Walter Mapelli, pubblico ministero della Procura della Repubblica di Monza.
La presentazione è stata l’occasione per far visitare le aule del Tribunale a un centinaio di studenti di scuole di Seregno («Ballerini», «Cadorna», «Don Milani», «Manzoni», «Mercalli», «Moro», «Rodari» e «Stoppani») «con l’obiettivo di avvicinare gli studenti al mondo agli uffici del Tribunale, farne conoscere la natura e le competenze».
«Oggi si parla tanto del fatto che la politica non si occupa di quello che i giovani pensano e la distanza che li divide continua a crescere – prosegue Mariani. Questa è una risposta concreta. La sfida era difficile: togliere un po’ di povere a quella che una volta si chiamava educazione civica e accompagnare gli studenti in un “viaggio” attraverso i numeri, gli articoli e le funzioni del complesso mondo della giustizia italiana».
E, proprio con l’idea di portare avanti una «nuova» educazione civica, giovedì 21 febbraio nella seduta del Consiglio Comunale dei Ragazzi sarà simulato un processo con un «vero» giudice, Giuseppe Airò, un pm, Walter Mapelli e un avvocato, Chiara Motta, «con la convinzione – termina Mariani – che gli studenti rispondono bene a questi stimoli, soprattutto se si riesce a farli lavorare in gruppo e se si propongono argomenti concreti, in grado di suscitare il loro interesse e non le “solite” ricorrenze, spesso cariche di retorica e troppo lontane dalla loro realtà».