L’inquinamento è «affare nostro»
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Focus su polveri sottili e misure antismog. Caldo anomalo, temperature miti e torna l’emergenza smog. Regione Lombardia ferma i veicoli diesel, «ma non possiamo cercare alibi perché ii nostri polmoni respirano ossigeno e non polveri sottili». L’intervista al meteorologo Alessandro Ceppi
(WT – Seregno, 19 ott.) Stop ai veicoli diesel più inquinanti e stretta sui sistemi di riscaldamento. Martedì sono entrate in vigore le misure antismog di primo livello previste dall’«Accordo del Bacino Padano» siglato lo scorso giugno da Regione Lombardia con Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Ministero dell’Ambiente.
Divieti che sono scattati dopo quattro giorni di superamento della prima soglia di allarme di 50 mg di PM10 per metro cubo. In Brianza la media delle centraline dell’«Arpa», l’Agenzia regionale per la protezione ambientale,, l’11 ottobre ha fatto registrare il dato di 56.7 microgrammi di PM10. Poi 65 mg il 12 ottobre, 67 mg il 13 ottobre, 68 mg il 14 ottobre e 57 il 15 ottobre. Il picco massimo è stato rilevato il 14 ottobre con 78 mg nella stazione Arpa di via Machiavelli a Monza. E le poveri sottili non hanno risparmiato neppure il grande «polmone verde» brianzolo, il Parco di Monza: 65 mg (14 ottobre) e 53 mg (15 ottobre) i dati della centralina all’interno del parco.
A Monza, in questi giorni, il dato delle cosiddette polveri sottili sembra fuori controllo. Ma l’allarme riguarda tutta la Brianza. A Meda, riferimento anche per Seregno, la centralina «Arpa» dall’11 al 14 ottobre ha fatto registrare valori ben sopra i 60 mg.
«Solo il 15 ottobre siamo scesi a 52 mg. Non a caso una domenica, quando il traffico veicolare è minore. Pertanto, visto che le condizioni meteorologiche non sono cambiate negli ultimi giorni, si capisce quanto può incidere la presenza o meno delle auto in strada». Queste le parole di Alessandro Ceppi, docente di «Climate & Hydrology» alla Facoltà di Architettura e Società e Post dottorato (PhD) presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano.
E in Italia si muore di inquinamento più che negli altri grandi Paesi europei. Le misure antismog messe in campo da Regione Lombardia arrivano proprio all’indomani della presentazione al Senato del report della «Fondazione per lo sviluppo sostenibile», presieduta dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi. Secondo il documento nel 2013 il nostro paese ha avuto circa 91 mila morti premature dovute alla qualità dell’aria contro gli 86 mila della Germania, i 54 mila della Francia e i 50 mila della Gran Bretagna. La causa principale dei decessi sono le polveri sottili.
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Alessandro Ceppi dal 2005 gestisce una «rete» di stazioni meteo-climatiche di enti, comuni, parchi e istituzioni e dal 2007 ha partecipato a numerose campagne di studio ambientali per la società «M.M.I. Srl» e per il Politecnico di Milano, dove coordina le attività strumentali di laboratorio per le misure di flussi idrologici per il suo gruppo di ricerca.
Il principale campo di ricerca di Alessandro Ceppi riguarda la modellistica idro-meteorologica per la previsione di eventi di piena e di siccità e il benchmark di analisi di dati meteo-climatici. «Dal punto di vista meteorologico tutta l’Italia e l’Europa centrale sono sotto l’influenza di un’alta pressione di origine africana che trasporta aria calda fino alle nostre regioni. Aria calda, subsidenza, assenza di vento e conseguente accumulo degli inquinanti al suolo».
Il colpo di coda estivo, con temperature miti, in assenza di pioggia e vento, dunque, ha contribuito a peggiorare la qualità dell’aria. «Questo periodo anomalo di caldo e secco – spiega Alessandro Ceppi – ha provocato una sorta di “tappo”, un blocco di alta pressione che non consente l’arrivo delle perturbazioni atlantiche e non favorisce il ricambio d’aria».
E, come sempre, auto e riscaldamenti, che per fortuna sono ancora fermi, altrimenti avremmo valori ancora più alti, salgono sul banco degli imputati.
«Purtroppo almeno fino a sabato rimarremo sotto l’influenza dell’alta pressione». Le previsioni di Ceppi lasciano poche speranze: difficilmente nei prossimi giorni il tempo ci darà una mano a ridurre i valori di PM10. «Forse qualcosa potrebbe cambiare nella giornata di domenica, ma ancora presto per quantificare la possibile pioggia».
Di fronte a questa situazione Regione Lombardia ha attivato le prime misure: blocco dei veicoli diesel, limite della temperatura all’interno delle abitazioni e degli esercizi commerciali di 19 gradi e divieto all’utilizzo di sistemi di riscaldamento a legna.
«Qui si apre un capitolo molto ampio». I provvedimenti Stato e Regioni, secondo il meteorologo non posso essere un alibi per tutti i cittadini. «Credo che anche noi cittadini possiamo fare qualcosa: certamente ridurre l’uso dell’auto, usare più mezzi pubblici, investire nelle risorse rinnovabili, pannelli solari e fotovoltaici in primis Usare, in definitiva, meno combustibile fossile che rilasci emissioni in atmosfera. Perché oltre al caldo anomalo, che fa notizia e aggiorna le statistiche, ricordiamoci che i nostri polmoni respirano ossigeno e non polveri sottili e anidride carbonica».