La Costituzione fa 70

Il «Premio 25 Aprile» alla Guardia di Finanza. Il 25 Aprile dedicato ai settant’anni dall’entrata in vigore della Carta costituzionale, il 1° gennaio 1948. Una mostra di fotografie e documenti racconta la storia di Seregno dal fascismo alla liberazione
(WT – Seregno, 20 apr.) Ha compiuto settant’anni, ma è ancora in forma. Il 1° gennaio 1948 la Costituzione italiana è entrata in vigore. L’Assemblea costituente, presieduta prima da Giuseppe Saragat e poi da Umberto Terracini, insediata il 25 giugno del 1946, dopo diciotto mesi di lavoro, il 22 dicembre, approvò a larghissima maggioranza il testo costituzionale che, cinque giorni dopo, fu promulgato dal Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola.
«La Costituzione: finalmente!» è il tema scelto dall’Amministrazione comunale e dal Comitato Unitario Antifascista per la difesa delle Istituzioni Repubblicane «Pierino Romanò» per il 25 aprile 2018.
Un testo semplice, scritto in un linguaggio accessibile a tutti. Ogni frase, con una media di 19,6 parole, contro le 120-180 di cui solitamente si compongono i periodi dei nostri legislatori, doveva essere capita anche da quel 59,2 per cento di cittadini analfabeti dell’immediato dopoguerra.
E la Costituzione è figlia della Resistenza e di tutte le donne e gli uomini che combatterono per la Liberazione. Come il Maresciallo Capo Nino Noia, medaglia di bronzo al valore della Guardia di Finanza, che nella notte tra il 25 ed il 26 aprile del 1945, insieme a un gruppo di finanzieri e partigiani, fermò a Seregno un’autocolonna tedesca di oltre 200 uomini che stava ripiegando da Milano. Al Maresciallo Noia, nato in provincia de L’Aquila nel 1904 e scomparso a Roma il 13 gennaio 1985, lo scorso novembre, è stata dedicata la caserma di via Mameli.
Alla Guardia di Finanza, mercoledì 25 aprile alle ore 10.30 a «L’Auditorium» (piazza Risorgimento, sarà consegnato il «Premio 25 Aprile», una scultura di Antonella Gerbi. In programma anche una a jam session jazz del «Trio Masciadri».
Dopo la consegna del «Premio 25 Aprile», in Galleria civica «Ezio Mariani» (via Cavour, 26) sarà inaugurata la mostra «Seregno: dal fascismo alla Liberazione», una sorta di «libro di storia locale» da sfogliare: una trentina di fotografie e documenti dal 1922, con la foto della prima sede del fascio in via Mazzini, al 1945, con il verbale del 21 ottobre dei sindaci e dei Comitati di Liberazione Nazionale. La mostra potrà essere visitata fino al 6 maggio nei seguenti orari: la lunedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica anche la mattina, dalle 10 alle 12 (ingresso libero – martedì 1 maggio chiusa).
La giornata del 25 aprile comincerà alle 9 con la Santa Messa per i Caduti in Basilica San Giuseppe, dove è prevista l’esibizione del Coro «Il Rifugio – Città di Seregno», diretto da Fabio Triulzi. Alle 9.45 da piazza Concordia partirà il corteo aperto dall’«Accademia Filarmonica Città di Seregno» diretta da Mauro Bernasconi. Due le «tappe» previste: l’omaggio ai caduti nella lotta di Liberazione al Parco «25 Aprile», l’alzabandiera e l’omaggio ai caduti di tutte le guerre in piazza Vittorio Veneto.
L’«anteprima» del 25 aprile è al «Centro Formazione Professionale» di via Monterosa, martedì 24 aprile alle ore 10, con l’omaggio musicale a Sandro Pertini a cura del coro dell’«Unitel» («Università del Tempo Libero»), diretto dal Maestro Mauro Villa. A seguire omaggio alla Ca’ Bianca di via Trabattoni, dove sarà deposta una corona alla lapide in ricordo della famiglia Gani: Giuseppe, Speranza e i loro tre figli, Regina ed Ester, di 17 e 15 anni, Alberto di 9, furono deportati nell’agosto del 1944 prima a Bolzano-Gries e, da lì, ad Auschwitz, dove papà, mamma e il bambino furono uccisi in una delle camere a gas il giorno stesso del loro arrivo, il 28 ottobre. Le ragazze, invece, passarono la selezione di Josef Mengele, ma poi le loro tracce si persero nel campo di Bergen-Belsen.
L’impossiblità di scavare nella memoria collettiva, se non si riesce prima a fare i conti con i propri traumi privati è al centro de «La testimonianza». Il film di Amichai Greenberg racconta la storia di Yoel, storico e ricercatore universitario, impegnato in due ricerche: una pubblica – quella per ristabilire la verità su un massacro di ebrei avvenuto a Lendsdorf, Austria, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’altra privata – l’indagine sul passato della propria famiglia, che mette in dubbio la sua ortodossia religiosa. Appuntamento giovedì 26 aprile alle 21 al Cinema «Roma» (via Umberto I, 14 – ingresso libero).